Naufragio della Costa Concordia : Ecco cosa dice il Codice della Navigazione
Fin troppa nebbia e confusione avvolgono il caso della Costa Concordia.In linea teorica, ogni notizia potrebbe essere falsa e inesatta fino a che l'autorità giudiziaria non abbia accertato e verificato le prove, ma sopratutto non si può dichiarare colpevole un uomo fino al momento del suo processo.
Per evitare di fare altra confusione in attesa del processo e dei successivi sviluppi, cerchiamo di capire qualcosa su questa vicenda , leggendo ed interpretando il Codice della Navigazione applicato a questo tragico caso.
Ecco cosa dice il Codice della Navigazione.
Art. 303 - Abbandono della nave in pericolo
Il comandante non può ordinare l’abbandono della nave in pericolo se non dopo esperimento senza risultato dei mezzi suggeriti dall’arte nautica per salvarla, sentito il parere degli ufficiali di coperta o, in mancanza, di due almeno fra i più provetti componenti dell’equipaggio.
IL comandante deve abbandonare la nave per ultimo, provvedendo in quanto possibile a salvare le carte e i libri di bordo, e gli oggetti di valore affidati alla sua custodia
IL comandante deve abbandonare la nave per ultimo, provvedendo in quanto possibile a salvare le carte e i libri di bordo, e gli oggetti di valore affidati alla sua custodia
Per legge quindi , il Comandante deve abbandonare la nave per ultimo.Se la abbandona prima, è perseguibile giudizialmente.
Art. 313 - Responsabilità del comandante in caso di pilotaggio
In caso di pilotaggio, il comandante è responsabile dei danni causati alla nave da errata manovra, se non provi che l’errore è derivato da inesatte indicazioni o informazioni fornite dal pilota.Questo vuol dire che nel caso in cui il Comandante della nave Schettino dimostrasse che gli scogli da lui urtati non erano segnalati dalle strumentazioni , verrebbe completamente scagionato dalle accuse.
Art. 482 - Urto fortuito o per causa dubbia
Se l’urto è avvenuto per caso fortuito o forza maggiore, se non è possibile accertarne la causa, i danni restano a carico di coloro che li hanno sofferti.
Nel caso in cui non si riuscisse ad accertare e a provare che il Comandante Schettino sia il responsabile di questo disastro, nessuno verrebbe risarcito.
Art. 540 - Abbandono della nave
L’assicurato può abbandonare all’assicuratore la nave ed esigere l’indennità per perdita totale nei seguenti casi:
- a) quando la nave è perduta, o è divenuta assolutamente inabile alla navigazione e non riparabile, ovvero quando mancano sul posto i mezzi di riparazione necessari, nè la nave può, anche mediante alleggerimento o rimorchio, recarsi in un porto ove siano tali mezzi, nè procurarseli Facendone richiesta altrOve;
- b) quando la nave si presume perita;
- c) quando l’ammontare totale delle spese per la riparazione dei danni materiali subiti dalla nave raggiunge i tre quarti del suo valore assicurabile
Questo si commenta da solo.
Art. 490 - Obbligo di salvataggio
Quando la nave o l’aeromobile in pericolo sono del tutto incapaci, rispettivamente, di manovrare e di riprendere il volo, il comandante della nave soccorritrice è tenuto, nelle circostanze e nei limiti indicati dall’ articolo precedente, a tentarne il salvataggio, ovvero, se ciò non sia possibile, a tentare il salvataggio delle persone che si trovano a bordo.
È del pari obbligatorio, negli stessi limiti, il tentativo di salvare persone che siano in mare o in acque interne in pericolo di perdersi.
Art. 274 - Responsabilità dell’armatore
L’armatore è responsabile dei Fatti dell’equipaggio e delle obbligazioni contratte dal comandante della nave, per quanto riguarda la nave e la spedizione.
Tuttavia l’armatore non risponde dell’adempimento da parte del comandante degli obblighi di assistenza e salvataggio previsti dagli articoli 489, 490, nè degli altri obblighi che la legge impone al comandante quale capo della spedizione.
Tuttavia l’armatore non risponde dell’adempimento da parte del comandante degli obblighi di assistenza e salvataggio previsti dagli articoli 489, 490, nè degli altri obblighi che la legge impone al comandante quale capo della spedizione.
Art. 275 - Limitazione del debito dell’armatore
Per le obbligazioni contratte in occasione e per i bisogni di un viaggio, e per le obbligazioni sorte da fatti o atti compiuti durante lo stesso viaggio, ad eccezione di quelle derivanti da proprio dolo o colpa grave, l’armatore può limitare il debito complessivo ad una somma pari al valore della nave e all’ammontare del nolo e di ogni altro provento del viaggio.Sulla somma alla quale è limitato il debito dell’armatore concorrono i creditori soggetti alla limitazione secondo l’ordine delle rispettive cause di prelazione e ad esclusione di ogni altro creditore
Costa Crociere è quindi responsabile di tutto quello che il comandante della nave Schettino ha compiuto, salvo il caso in cui Schettino abbia violato gli obblighi impostigli dalla legge quale capitano della nave Costa Concordia.
Art. 302 - Provvedimenti per la salvezza della spedizione
Se nel corso del viaggio si verificano eventi che mettono in pericolo la spedizione, il comandante deve cercare di assicurarne la salvezza con tutti i mezzi che sono a sua immediata disposizione o che egli può procurarsi riparando in un porto ovvero richiedendo l’assistenza di altre navi.
Se è necessario sacrificare o danneggiare parti della nave o del carico, egli deve, per quanto è possibile, procedere cominciando dalle cose di minor valore e da quelle per cui più utile si appalesa il sacrificio e meno indispensabile la conservazione.
Questo potrebbe giustificare il comportamento di Schettino , il quale dichiara di essere sceso dalla nave per gestire al meglio le operazioni di salvataggio.
Art. 524 - Colpa e dolo dell’equipaggio
L’assicuratore della nave risponde se il sinistro dipende in tutto od in parte da colpa del comandante o degli altri componenti dell’equipaggio, purché vi sia rimasto estraneo l’assicurato. Tuttavia, se l’assicurato è anche comandante della nave, l’assicuratore risponde limitatamente alle colpe nautiche del medesimo.
Nell’assicurazione delle merci, l’assicuratore risponde altresì del dolo del comandante e deGLI altri componenti dell’equipaggio.
Questo vuol dire che Costa Crociere essendo rimasta estranea all'accaduto, sarà risarcita dall'assicurazione, a meno che non venga dimostrata la non colpevolezza di Schettino.
Art. 406 - Interruzione del viaggio del passeggero
Se il passeggero è costretto a interrompere il viaggio per causa a lui non imputabile, il prezzo di passaggio è dovuto in proporzione del tratto utilmente percorso.
Se il viaggio è iNterrotto per fatto del passeggero, questi deve altresì, per la residua durata del viaggio, il prezzo di passaggIo netto.
Si commenta da solo
Articolo 190 - Obblighi dell'equipaggio in caso di pericolo.
I componenti dell'equipaggio devono cooperare alla salvezza della nave, delle persone imbarcate e del carico fino a quando il comandante abbia dato l'ordine di abbandonare la nave.
Spero, con l'elencazione di queste poche norme ,di aver dissipato alcuni dubbi su questo tragico evento e di essere riuscito ad offrirvi una chiave di lettura basata sull'interpretazione di leggi che disciplinano il campo nautico.
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