Primi Instant Poll : Politiche e Regionali

lunedì 25 febbraio 2013 4 commenti

Primi Instant Poll sulle elezioni politiche 2013

Elezioni 2013


Escono i primi risultati sulle elezioni politiche e regionali, attraverso gli Instant Poll 

Ricordiamo a tutti i nostri lettori che i dati ricavati da questi Instant Poll sono da prendere con le pinze e sono soggetti, molto spesso, a cambiamenti e potrebbero non rispecchiare la realtà.Per dovere di cronaca gli Instant Poll sono sondaggi istantanei basati su interviste brevi effettuate agli elettori subito dopo il voto.



Risultati Instant Poll ore 15 

PD :  35 % - 37 % alla Camera 
         32% - 34 %  al Senato


PDL :  29% - 31%  alla Camera
           30% - 32%  Al Senato


M5S : 19% - 21%  Alla Camera
           17% - 19% Al Senato


Monti :  8% - 10%  Alla Camera
             7% - 9%    Al Senato

Ingroia :  2% - 3%    Alla Camera
               2% - 3%   Al Senato 


Giannino :  1%- 1%    Alla Camera 
                 1% - 2%   Al Senato


A quanto emerge da questi primi dati, Bersani è in testa, seguito da Berlusconi, Grillo e Monti.
Fanalini di coda Ingroia e Giannino.

Catene da neve : Prezzo, montaggio e normativa

lunedì 18 febbraio 2013 0 commenti

Catene da neve 


Come montarle, quando servono, quanto costano e cosa dice la legge 


Dopo qualche giorno di studio vi proponiamo oggi un articolo sulle catene da neve, in particolare qual'è e cosa dice la nuova normativa sulle catene da neve, come si montano correttamente, quanto costano, quando servono ma sopratutto come usare queste benedette catene da neve.


Iniziamo perciò parlando della normativa che regola l'utilizzo e ed il mercato delle catene da neve.


  •  La legge dice che a partire dal primo Aprile 2013, solamente le catene da neve che avranno il marchio ONORM V5117, se prodotte all'estero e UNI se prodotte in Italia potranno essere commercializzate e vendute.Il marchio UNI garantisce l'affidabilità e la maggior sicurezza delle catene da neve grazie al maggior " grip " da parte di quest'ultime su asfalto bagnato e ghiacciato.
  • Fino al 31 Marzo 2013 è ancora possibile comprare e commercializzare le catene senza marchio UNI ma contrassegnate dal marchio DM + data.

 Catene da neve e codice della strada 


  • Questo è un estratto dal sito della Polizia Municipale di Verona : 

 Sui tratti di strada e autostrada preceduti da un cartello con la ruota catenata (e se sull'asfalto c'è neve o ghiaccio ) la legge obbliga a usare gli pneumatici invernali (termici). Gli pneumatici invernali sono quelli contrassegnati dal simbolo del fiocco di neve all'interno di una montagna stilizzata; il Codice della Strada considera pneumatici invernali anche quelli con la sigla M+S sul fianco.
È possibile anche utilizzare le catene o i ''ragni'' omologati
 (sulla confezione ci deve essere riportata la dicitura CUNA NC 178-01, oppure ON V 5117 per le vetture o ON V 5119 per gli autocarri).

 
Chi viaggia senza UTILIZZARE LE CATENE (o pneumatici da neve o ''ragni'') dove previsto dall’apposito cartello commette una violazione al Codice della strada. La sanzione è differenziata a seconda che ci si trovi nei centri urbani o meno.

  • Centro abitatosanzione amministrativa minima di 41,00 euro, come previstodall'art. 7 commi 1 lett. a) e 14 del Codice della strada;
  • Fuori dai centri abitatisanzione amministrativa minima di 84,00 euro, come previsto dall'art. 6 commi 4 lett. e) e 14 del Codice della strada.



Aggiungiamo inoltre che è assolutamente VIETATO montare e smontare le catene da neve nella corsia di emergenza autostradale, questa operazione va necessariamente effettuata in apposite aree di servizio.


Qui trovate un elenco, regione per regione, di tutte le strade con obbligo di catene.


- Elenco strade obbligo catene   ( Cliccate il link e nella pagina che si apre cliccate su " Continua a leggere ")



Prezzi delle catene da neve


Cercando in rete e su alcuni forum abbiamo notato che le attuali due migliori marche per catene da neve sono Maggi e Konig.Il loro prezzo può sfiorare anche i 300 Euro.

Sopra 80/90 Euro ogni catena da neve è considerata di ottima qualità, il salto di prezzo è determinato dalla facilità di montaggio e smontaggio della catena da neve.




Banche e Fondazioni Bancarie : Un riassunto semplice

venerdì 15 febbraio 2013 3 commenti

 Banche e Fondazioni Bancarie : Cerchiamo di capirci qualcosa

 

Cosa sono, differenze e implicazioni nella politica

Questo articolo, nasce ovviamente, in seguito allo scandalo che ha colpito la banca Monte Paschi di Siena.Il nostro spirito critico ci ha spinto ad informarci per capire a 360° la vicenda e trarne un giudizio oggettivo, ma, come succede sempre, giornali e televisioni hanno già impastato questo scandalo con paroloni e complessità.Anche questa volta, il lavoro sporco tocca a noi che cercheremo di semplificare la vicenda, chiarificando cosa sia una Fondazione Bancaria, una Banca, una Cassa di Risparmio per arrivare a capire dove è la crepa che rischia di far crollare tutto il sistema bancario e cosa ha scatenato il caso Monte Paschi.




Banca : Una " banca " è come un'azienda, opera per profitto attraverso i tassi di interesse. La banca è un ente a scopo di lucro privato quindi, che guadagna prendendo soldi da chi ce l'ha e dandoli chi non li possiede.Tutto questo è regolato dall'art. 10 del Testo unico bancario che regola l'attività bancaria.Da queste semplici righe possiamo capire che una banca ha un grande impatto sull'economia dello Stato e che quindi non è possibile lasciare questo ente totalmente privato, ha bisogno di una guida pubblica e un indirizzo più pubblico.


Le Casse di Risparmio : Sotto una spinta sia Statale che territoriale, nacquero le prime Casse di Risparmio nel 1822 ad opera di cittadini e commercianti con il solo scopo di raccogliere quel poco che si possedeva per sfruttarlo al meglio all'interno del territorio.Nel 1888 le Casse di Risparmio e i Monti di Credito erano già più di 45,  fondate però per lo più da imprenditori.Questa grande diffusione di questi nuovi Istituti Bancari spinse lo Stato a regolamentare questo particolare settore bancario sottoponendolo alla supervisione e alla tutela del Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio e indirettamente anche del Tesoro. Questi enti, che furono creati all'interno delle stesse Banche private, erano però enti di diritto pubblico, svolgevano quindi funzioni di sostegno alle aziende, accesso al credito e credito a breve termine anche se, in pratica questi enti operavano anche per scopo di lucro privato con la compiacenza e l'interesse della politica.Alla fine degli anni 80 lo Stato prese il sopravvento sulle istituzioni bancarie di risparmio per provvedere ai bisogni del paese e delle aziende, complice anche una legislazione alquanto confusionaria.Ed ora assistiamo alla nascita della nostre care Fondazioni Bancarie.

Fondazioni Bancarie In Italia il settore bancario era quindi sovrastato da una partecipazione pubblica, sia per le Banche di interesse nazionale sia per il sistema delle casse di risparmio, articolato su tutto il territorio e controllato dagli enti locali La necessità di un'apertura al mercato Europeo, unita ad un bisogno di ampliamento dell'autonomia funzionale delle banche ( possibilità per le banche di ampliare il loro spettro di azione e di funzioni concesso dallo Stato ) portò alla creazione delle Fondazioni Bancarie.Le Fondazioni Bancarie non sono nate dal nulla, anzi, sono una rivisitazione delle prima citate Casse di Risparmio.L'ufficializzazione delle trasformazioni delle Casse di Risparmio in Fondazioni Bancarie si ebbe con la Legge Amato 218/1990 voluta fortemente da Ciampi all'epoca governatore della Banca D'Italia.Con questa legge oltre a toccare gli obbiettivi di apertura al mercato europeo e dell'ampliamento della autonomia bancaria, la legge Amato aveva lo scopo di separare la politica dal sistema bancario.Questo obiettivo si sarebbe potuto raggiungere solamente dividendo l'azionario dalla gestione operative delle banche, creando queste Fondazioni, enti misti tra pubblico e privato senza scopo di lucro con il potere di controllo delle banche pubbliche.
 La Legge Amato obbligò le banche a diventare società per azioni sotto il controllo delle Fondazioni Bancarie ( Ex Casse di Risparmio )  le quali avrebbero dovuto porre le proprie azioni sul mercato.


Fondazioni, Banche e politica : Ecco le implicazioni

Riguardo il caso MPS si sente parlare molto di coinvolgimenti della politica nelle Fondazioni Bancarie e questo non è sbagliato.Come sappiamo infatti, una fondazione possiede uno Statuto e ha delle "direttive" da seguire, queste direttive sono scelte dal suo Consiglio di Amministrazione ( CDA). La Fondazione opera maggiormente nel territorio e le nomine del Cda delle Fondazioni sono fatte dagli enti territoriali dove opera la Fondazione, in sostanza, sindaci, assessori e qualsiasi dirigente della Provincia o del Comune ( No la Regione ) possono nominare i membri del Consiglio di Amministrazione delle Fondazioni.Questo, come capirete da soli, basta a tessere un'intensa ragnatela di poteri tra Fondazioni e partiti politici.Questa ragnatela si infittisce ancora di più perché, più di una volta, sotto spinta di alcune figure politiche, le Fondazioni sono state usate come " dona-soldi " al posto dello Stato.Il vero nodo delle Fondazioni è che, una volta diventate enti privati con la legge Dini/Ciampi ( vedi sotto),  i soldi di cui dispongono, se spesi in investimenti pubblici o privati non fanno deficit, non fanno debito, non sono soldi pubblici provenienti dalle tasse, e hanno un potenziale enorme, potrebbero essere usati senza creare inflazione, a patto che però, vengano usati correttamente e che l'investimento risulti sempre positivo con il rischio di lasciare sul lastrico milioni di piccoli investitori.Non ci sono limiti ( o quasi ) nell'indirizzo di investimento e questo però può creare anche situazioni ambigue come ad esempio : investire i soldi di una Fondazione  in un progetto di un'impresa di cui il Politico Tizio è proprietario, che a sua volta aveva messo nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione un uomo di fiducia per far votare l'investimento di questi soldi nella sua impresa.

Ancora confusi ? Volete saperne di più ? Leggete qua.. 

La confusione su cosa sia una Fondazione Bancaria e su cosa faccia, deriva proprio dall'essere state istituite per consentire la trasformazione delle banche da enti mezzi pubblici a quasi privati ( di nuovo). Le fondazioni bancarie rispecchiano quindi una ambiguità caratteristica del sistema, che da una parte vede operare queste Fondazioni a tutti gli effetti come enti no-profit ma dall'altro mantengono nelle loro mani il controllo delle aziende e dei clienti che hanno debiti e crediti.

- Con la Legge Dini/Ciampi del 1994 si chiarifica cosa sia una fondazione : persona giuridica privata senza scopi di lucro, dotata di piena autonomia gestionale e statuaria. ( Ma il problema rimane )

- Tremonti nel 2001 cerca di invertire il processo e riportare le fondazioni più vicine alla politica ma la Corte Costituzionale blocca la legge. ( Qui ci sono pro e contro : Come verranno gestiti i soldi delle Fondazioni dalla Politica ? )

- Tremonti riesce ad " aggirare " la pronuncia della Corte e allarga gli ambiti delle Fondazioni da territoriali, a territoriali e Internazionali

- Nel 2003 e 2004 escono scandali sui soldi delle Fondazioni con Lega





Israele e Palestina : La storia facile in 10 righe o più

giovedì 29 novembre 2012 196 commenti

Conflitto Israelo - Palestinese

  

  Riassunto del conflitto Israelo - Palestinese


La guerra tra Palestina ed Israele non può essere certo riassunta in 10 righe, ma possiamo cercare comunque di riassumere questi cinquanta anni di conflitto tra Israele e Palestina in un utile articolo di facile lettura.


L'inizio del conflitto tra Palestina ed Israele

  • Tutto ebbe inizio nel lontano 1898, quando vide la luce il primo movimento Sionistico Internazionale, fondato a Ginevra da Teodoro Herzl, con l'unico scopo se non quello di riportare gli Ebrei sparsi per il mondo in Palestina, la loro " terra promessa ".Per il movimento Sionistico infatti, basta essere ebrei per accaparrarsi il diritto di cittadinanza nel futuro stato Israeliano.Durante questi anni, la Palestina era sotto il dominio Ottomano ed era una terra arida e deserta, dove i suoi pochi abitanti vivevano di agricoltura e pastorizia.

                               

   Le guerre mondiali e la migrazione Ebrea

  • Inizia la prima Guerra Mondiale, gli Inglesi schiacciano il povero Impero Ottomano e nel 1923 prendono il comando anche della Palestina.Finisce la prima Guerra Mondiale e mentre il mondo si accinge ad iniziare la seconda, alcuni Ebrei iniziano il loro viaggio verso la Palestina, un viaggio pacifico dove inizialmente furono ben accolti dai Palestinesi.Con il dominio Inglese, il movimento Sionista crebbe a dismisura grazie anche all'appoggio degli stessi inglesi che non poserò un limite ai flussi migratori attraverso la dichiarazione di Balfour, secondo cui tutti gli Ebrei avevano il diritto di costituire un "focolare" nazionale Ebraico.Finisce la seconda guerra mondiale ed il flusso migratorio ebraico si allarga a dismisura e diventa insopportabile per i Palestinesi.


I primi conflitti tra Israele e Palestina

  • Vista l'insostenibile situazione della Palestina, l'Onu, decide nel 1947,  la spartizione della Palestina in due stati separati, uno Arabo ed uno Israeliano.I Palestinesi, giustamente, si ribellano a questa iniqua decisione ed iniziano i primi conflitti a fuoco.Nel 1948 nasce lo Stato d'Israele e con la sua nascita inizia una vera e propria guerra tra i due paesi, da una parte il nascente Stato d'Israele, dall'altra tutta la Lega Araba.



Interventi Onu e guerre consecutive

  • Nonostante sia ancora " neonato " il nuovo stato d'Israele, già molto più ricco e meglio armato rispetto alla Palestina, sbaraglia il suo avversario su tutti i fronti.I primi scontri terminano nel 1949 grazie all'intervento dell'Onu, forse tardivo, infatti Israele, già nel 1949 aveva conquistato il 70% della Palestina.Nel 1956 si riaccendono le ostilità, questa volta tra Israele ed Egitto, si succedono poi altri conflitti devastanti, in particolare ricordiamo la guerra dei Sei Giorni e la guerra del Kippur, dove sono sempre gli Israeliani a vincere, arrivando con le truppe quasi al Cairo, anche questa volta, solamente l'intervento dell'Onu riesce a fermare altri inutili spargimenti di sangue.


La situazione moderna

  • Nel 1964 nasce l'OLP che viene riconosciuto come "ente" rappresentante del popolo Palestinese.Nel 1988 l'OLP riconosce lo stato d'Israele, ma proclama unilateralmente lo Stato Indipendente di Palestina.Israele schiera carri armati, i Palestinesi, non avendo armi sufficientemente tecnologiche iniziano a pianificare atti terroristici su larga scala.
  • Nel 1993, l'Onu, attraverso la " risoluzione 242 " obbliga Israele a restituire e a ritirarsi da tutti i territori Palestinesi occupati , ma Israele non si ritira.Sempre nel 1993,  attraverso gli accordi di Oslo, viene stabilita una data per la " risoluzione 242 " : Tutti i territori occupati dovranno essere restituiti entro 5 anni.
  • Ad oggi, la risoluzione 242 è scaduta e più del 50% dei territori indicati nella risoluzione Onu sono ancora occupati da Israele.
  • Israele oggi, conta un PIL di 150 mila miliardi di dollari, la Palestina conta un PIL di  2400 milioni di dollari.
  • In questi giorni all'Onu,  si discute un importante progetto che prevede il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite della Palestina come stato " Osservatore " che comporterebbe non il riconoscimento dello Stato Palestinese vero e proprio ma alcuni vantaggi come la partecipazione al programma alimentare comune e a quello della sanità.Nonostante gli sforzi dell'Onu, il mondo è spaccato dalla questione Palestinese e mentre Germania e Inghilterra annunciano il veto sulla proposta della Palestina come Stato Osservatore, i Palestinesi accusano Abu Mazen ( il loro portavoce ) di essere troppo moderato, mentre gli Israeliani minacciano di recidere dagli accordi di Oslo nel caso la situazione non trovasse soluzione al più presto.

Politica, Giornali e Spot : Un Italiano su due non li capisce

lunedì 26 novembre 2012 34 commenti

            I nuovi analfabeti : Un italiano su due non comprende al meglio spot, politica ed articoli di giornale


                                  Da : Il Corriere della Sera

Secondo il rapporto annuale della ALL, curato da Vittoria Gallina,  il 46% della popolazione Italiana si trova al livello 1 della scala di prose literacy ( compresione di un testo in prosa ), il 35% al livello 2 e solamente il 18% ad un livello 3 o superiore.

In definitiva, quasi il 70% degli Italiani non possiede adeguate competenze per orientarsi e risolvere, attraverso il corretto uso della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana.Sono numeri e cifre che in una situazione economica "stabile" dovrebbero far scattare un'emergenza sociale condivisibile da tutti.
Secondo Francesco Sabatini, presidente dell'Accademia della Crusca : " è facile individuare l'analfabetismo pieno, mentre quello " di ritorno" è molto sfuggente ed ingannevole.La colpa non è dei giovani che non leggono, se infatti non si possiedono le competenze adeguate per leggere e comprendere, anche leggere un semplice libro può risultare difficile e a noi Italiani non piacciono le cose difficili.Solamente la scuola è in grado di poter dare queste competenze di lettura e comprensione, ma oramai, anche gli insegnanti ignorano la linguistica, non sanno più cosa voglia dire interpretare un testo per sviluppare senso critico; non si preoccupano dello stile, figuriamoci del senso critico, contano solo i loro banali errori ortografici. "


Continua Sabatini, secondo cui la fine dell'istruzione per come la conosciamo, sarà decretata dalla sostituzione del libro cartaceo con i vari tablet ed accessori tecnologici.Secondo il Presidente Onorario dell'Accademia della Crusca " Quello che leggi su uno schermo scivola via dalla mente in pochi minuti, la lettura richiede concentrazione e rilassamento che un tablet non potrà mai dare.Mentre leggiamo un testo su un tablet, in realtà, non stiamo leggendo veramente, non stiamo comprendendo veramente, perciò non siamo in grado di sviluppare alcun senso critico, per non parlare della "ferita" nella coerenza temporale che i tablet ci infliggono ogni giorno attraverso movimenti degli occhi e delle dita innaturali.



 Il commento di Politica Semplice


Secondo i numeri del Corriere della Sera quindi, su due utenti che contemporaneamente sono immersi nella lettura di questo interessante articolo, solo uno di essi, avrà le capacità per comprenderlo al meglio e per svilupparci intorno un proprio senso critico, questo, a pensarci bene è terrificante e demoralizzante.Scrivere per la gloria e per le proprie idee è un ideale positivo e giusto, ma scrivere sapendo che solamente la metà dei miei "ascoltatori" capirà qualcosa, come detto, è alienante.

Fortunatamente però ci siamo noi di Politica Semplice, che cogliendo l'articolo del C.Sera al balzo, siamo ancora più motivati ed entusiasti nel condividere con voi le nostre idee di " semplificazione " della politica e di tutto ciò che gira intorno ad essa, cercando di non snaturare mai il suo senso più intimo.

Come abbiamo visto comprendere e capire non è mai facile, ma per emergere in questo marasma di menti e persone è vitale e necessario comprendere e capire il mondo che ci gira intorno.

Forse è questione di coraggio, forse preferiamo tacere, consci di non aver capito, piuttosto che ammettere di non essere in grado di capire,  o forse è questione di volontà, mancanza di volontà nel voler veramente "entrare" in quello che stiamo leggendo o forse è solamente analfabetismo.

Noi di Politica Semplice siamo i primi analfabeti, questo blog nasce dalla nostra scarsa capacità di comprendere la politica o un articolo di giornale, ma piano piano, ogni nuovo articolo, ogni nuova frase,  ogni  nuova parola,ogni nuova lettera che scriviamo, comprendiamo sempre di più, e diventiamo sempre più consci di quanto il nostro lavoro sia importante per noi e per tutti.

Ma attenzione, "non comprendere"  non significa essere stupidi, anzi, la nostra più ferma convinzione è che politicanti, giornali e via discorrendo si sono scordati come si " comunica " veramente alla gente, si sono scordati cosa vuol dire " giornalismo " e " politica", a loro basta costruire sintassi grammaticali complesse e filosofeggianti, costellate da paroloni, per sentirsi dei veri autori e politici, ma la realtà non è questa.

Ogni giorno, noi di Politica Semplice cerchiamo di aiutare chiunque vuole avere le idee più chiare, in modo facile e semplice, senza ricevere l'etichetta di " stupido ".



Politica Semplice, per noi, per tutti..












Primarie del PD : Come funzionano

sabato 24 novembre 2012 3 commenti

                                   Primarie del PD

Cosa sono              Come funzionano             Come si vota


  • Primarie PD : Cosa sono

In questo clima politico burrascoso,  forse l'unico spiraglio di  "democrazia" che noi cittadini riusciamo ancora a percepire, sono le Primarie del PD, che hanno come scopo quello di delineare una leadership di partito.Ma molto spesso oltre che a delineare una leadership di partito, le primarie indicano anche chi sarà il futuro candidato premier per il partito.Quindi, quando si parla di primarie tendiamo a far coincidere la candidatura a premiership per il paese con la leadership di partito, due piccioni con una fava.


  • Primarie PD : Come funzionano
Solitamente, le primarie sono costituite da due fasi, la prima è caratterizzata dallo svolgimento della Convenzione Nazionale e la candidatura a Segretario Nazionale, possono candidarsi solamente i partecipanti in linea con lo statuto del partito e regolarmente registrati all'anagrafe.Per essere ammessi alla prima fase del processo elettorale, le candidature a Segretario devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell'Assemblea uscente ( la " nascente " è quindi in fase di costruzione ) o da 1500 iscritti.Solamente i primi 3 candidati che risultano  "ammessi all’elezione del Segretario nazionale i tre candidati che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno cinque regioni o province autonome." Cit.

La seconda fase invece è caratterizzata propriamente dalle elezioni primarie vere e proprie.
Naturalmente in caso di ballottaggio vince il candidato Segretario collegato al maggior numero di componenti dell'assemblea.


  • Primarie PD : Come si vota
Si vota scegliendo attraverso il menù delle candidature già scelte dagli iscritti previo contributo monetario.Possono votare tutti i cittadini in possesso di tessere elettorale ed in regola con i requisiti " classici ", anche quelli NON iscritti al partito.



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Rimborsi elettorali ai partiti : Il confronto con quelli Europei

martedì 21 febbraio 2012 6 commenti

Rimborsi elettorali ai partiti : Il confronto con i partiti Europei


Rimborsi elettorali ai partiti.Oggi affrontiamo una tematica scottante, quella dei rimborsi elettorali.I rimborsi elettorali ai partiti, da Berlino a Roma, da Madrid a Parigi , ecco il confronto Italiano con gli altri paesi Europei.

Vediamo prima come funziona in generale il sistema dei rimborsi elettorali per comprendere al meglio il confronto successivo.In Italia esiste il sistema dei " rimborsi elettorali ", vuol dire che lo Stato finanzia i partiti con i soldi pubblici, ma non in base alle spese sostenute ma in base ai seggi conquistati.I pagamenti sono suddivisi tra rimborsi per : Parlamento, Senato, Regione, Parlamento Europeo.Per qualsiasi elezioni, un partito, una volta superata la soglia dell'1% di voti, riceve un particolare rimborso elettorale, anche se magari quel determinato partito non è entrato in Parlamento perché avrebbe dovuto superare la soglia di sbarramento del 5%.In Italia non c'è un limite al finanziamento, in teoria c'è, ma è formato dal numero degli iscritti alle liste elettorali, milioni e milioni, e dalle circoscrizioni in cui si presenta il partito.


Rimborsi elettorali ai partiti : Il CONFRONTO


Chi riceve il rimborso


In Italia : Un partito con almeno l'1% dei voti riceve il rimborso
In Francia : Un partito per ricevere i fondi deve aver avuto almeno l'1% di voti, per i candidati il 5%
In Inghilterra : Solo i partiti d'opposizione che sono in Parlamento prendono il finanziamento pubblico
In Germania : I rimborsi sono proporzionati ai consensi, necessariamente un partito deve ricevere l'1% di voti nel Lander e lo 0,5% nel Bundestag.

Su cosa è basato il rimborso 


In Italia : Il rimborso è basato sui seggi conquistati
In Spagna : Il rimborso è basato sui seggi conquistati e sui voti conquistati


 A quanto ammonta il rimborso


In Italia : I partiti possono prendere fino a 4 Euro per ogni iscritto alle liste elettorali.
In Germania : I partiti prendono massimo 0,85 Centesimi di Euro a iscritto nelle liste elettorali


Limiti al finanziamento


In Italia : Non c'è un limite numerico per il rimborso ai partiti
In Germania : C'è un limite al rimborso pubblico che si attesta sui 133 milioni annui , comprensivi di autofinanziamento dei partiti.Chi sgarra rischia il carcere dai 3 ai 5 anni.
In Spagna : Il tetto massimo mai raggiunto per i finanziamenti ai partiti è pari a 82 milioni di Euro contro i 6 miliardi Italiani.
In Francia : Il limite massimo per i finanziamenti è di 80 milioni di Euro




Chi controlla il bilancio di un partito


In Italia : Il bilancio di un partito è convalidato dal partito stesso
In Germania : Il bilancio di un partita è soggetto a doppia contabilità, con controllo della Corte Federale dei Conti.
In Spagna : La Corte dei Conti può pronunciarsi sul bilancio dei partiti e decidere di non togliere ad un determinato partito il diritto ad essere finanziato in caso di mancato rendiconto ingiustificato.
In Francia : Il bilancio del partito deve essere ogni anno depositato presso una commissione particolare dopo aver superato due rigidi controlli.Esistono sanzioni per chi viole queste norme.
In Inghilterra : Il bilancio di ogni partito è disponibile e consultabile su Internet



Finanziamenti privati e percentuali


In Italia : I finanziamenti privati anonimi possono arrivare massimo a 50.000 Euro senza obblighi contabili, il 90% dei soldi incassati dai partiti è denaro pubblico.
In Germania : I finanziamenti privati ai partiti hanno un tetto massimo di 1000 Euro e i finanziamenti esteri sono vietati.Il 70% dei soldi incassati dai partiti sono soldi pubblici.
In Inghilterra : I finanziamenti pubblici ai partiti sono circa il 20% di quello che i partiti ricevono, il resto 80% è incassato attraverso donazioni, raccolte fondi, e organizzazioni.



Conclusioni finali


Questi dati sono indicativi e non vogliono significare che i metodi per i  rimborsi elettorali Europei dovrebbero essere copiati dal Governo Monti per applicarli in Italia.Come dico sempre, non esiste una legge migliore in assoluto, esiste sola la legge migliore per un determinato paese.

Fonte : IlSole24Ore, Yahoo Finance UK


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